mercoledì 12 dicembre 2018

Lodi e fischi

Esultare tra i fischi. E’ lo strano paradosso dello strano Catania di questo periodo. Strano perché discontinuo e di fisionomia incerta. Ma strano anche nel senso di bislacco, lontano dallo spartito adeguato a potenzialità e aspettative.
Il freddo Massimino – non solo in senso meteorologico – che accoglie gli etnei in campo fa il paio con la contestazione sonora al triplice fischio finale. La gioia dei rossazzurri per la vittoria acciuffata in extremis con un rigore in pieno recupero e il malcontento serpeggiante sugli spalti producono un contrasto stridente, sintomatico del periodo difficile attraversato dal gruppo.

Un gruppo che si porta ancora dietro le scorie della pessima prova di Bisceglie e non riesce a offrire un segnale di discontinuità rispetto al flop in Puglia. Cambia il risultato, almeno quello, ma questo Catania è ancora lontano da standard accettabili per una squadra che ambisce a vincere il campionato.

Rispetto alla trasferta di tre giorni prima, Sottil modifica più di qualcosa lasciando in panca Scaglia, Silvestri e Lodi. In difesa giocano Esposito e Baraye, ma il cambio più significativo sul piano tattico è quello che riguarda il numero dieci rossazzurro. Tocca a Curiale muoversi da prima punta con Marotta alle sue spalle: variante che di fatto aggiunge un attaccante e consente di trasformare il 4-2-3-1 in 4-4-2 con Vassallo e Barisic pronti allinearsi ai mediani.

Il Catania, però, resta però quello fuori fase visto troppe volte in campionato. Nell’intero primo tempo gli etnei mettono insieme sette infruttuosi angoli e due tiri dal limite di Vassallo e Barisic che Nordi respinge senza patemi.

Non che il Francavilla, arroccato in un 5-3-2 con i laterali chiamati a compiti esclusivamente difensivi, faccia di più. Un diagonale a lato di Monaco è tutto quello che gli ospiti riescono a produrre dalle parti del fischiato Pisseri. Il problema è che alla formazione di Trocini il pari può andare benissimo, a quella di Sottil certamente no.

Qualcosa migliora nella ripresa, quando almeno sul piano emotivo il Catania cerca di darsi una scossa. La sveglia prova a suonarla Marotta con una rovesciata alta e un tiro dalla distanza respinto corto da Nordi (sul tap in Curiale spara alto ma a gioco fermo per offside).

Gli etnei peccano di lucidità e sbagliano tanto provando a spuntarla d’impeto. Sottil, che nel primo tempo aveva già avvicendato Esposito (botta alla testa) con Silvestri, tenta il tutto per tutto inserendo prima Manneh e Scaglia e poi Brodic e Lodi per un 4-2-4 d’assalto.

Il Catania non è neppure fortunato perché una gran destro di Rizzo – il migliore dei rossazzurri – dai venti metri si stampa sul palo. I minuti passano, il nervosismo in campo aumenta e i tentativi etnei con Curiale in acrobazia, ancora Rizzo e Brodic non creano problemi a Nordi.

I giochi sembrano fatti, ma nel recupero arriva un chiaro fallo di mano di Vrdoljak, andato a chiudere in scivolata su cross di Marotta. Rigore solare, che Lodi, proprio l’uomo più discusso, trasforma con glaciale freddezza facendo coricare Nordi e mettendo la palla al centro della porta. Un gol che vale tre punti, ma che non evita i fischi. E non fuga le perplessità.

a.c) - Lasiciliaweb.it

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