Un gol nel primo tempo e due nel secondo, troppi errori per un Crotone cinico. Catania in rodaggio.
/ Globus Magazine / Foto: Catania FC
Si può parlare di un Catania in rodaggio, di nuovi acquisti che devono entrare nelle meccaniche di squadra e di un mercato invernale in fase iniziale e che deve dare ancora delle risposte, ma il Catania crolla contro il Crotone allo “Scida”.
Un netto 3-0 in favore dei ragazzi di Zauli, che non dovrebbe lasciare discussioni. Eppure, il risultato è un po’ bugiardo per quello che si è visto in campo nel corso dei 97 minuti, con i pitagorici bravi a sfruttare al massimo ogni errore degli etnei. Al contrario, i rossazzurri di Lucarelli non sono riusciti ad approfittare degli infortuni dei padroni di casa sbagliando spesso l’ultimo passaggio e incappando anche in una grande serata del portiere del Crotone Dini il quale, tra parate e sicurezza nelle uscite, ha abbassato la saracinesca anche nell’occasione del gol della bandiera ospite.
Il Crotone si presenta senza il bomber Tumminello, fuori per squalifica, il Catania invece con in campo dal 1’ due dei nuovi acquisti, Celli e Costantino. È proprio quest’ultimo a impensierire per la prima volta in partita Dini, con un tiro a giro debole ma velenoso che impegna l’estremo difensore di casa in un intervento in calcio d’angolo.
Risponde il Crotone con le palle inattive. Al decimo colpo di testa di D’Ursi fuori di poco sugli sviluppi di un calcio d’angolo, seguita da una gran botta di Petriccione dalla distanza respinta da Bethers. È il miglior momento della partita del Crotone, che si trova davanti un Catania spesso travolto dalla sua stessa frenesia.
Al 28esimo Vuthaj spreca una grande occasione. L’albanese vince un contrasto con Curado e a tu per tu con Bethers manda altissimo vanificando il grande lavoro di fisico e cuore fatto prima. È solo il preludio al vantaggio casalingo, che arriva al 32esimo. Su una punizione dal limite, il terzino sinistro Giron sveste i panni da assist-man e tira una fucilata di seconda che si insacca sotto la traversa.
Il Catania reagisce subito e a 5’ dalla fine della prima frazione ha pure l’occasione di pareggiarla. Chiricò sfonda da sinistra, entra in area di rigore e serve un pallone che Costantino può appoggiare in porta. La nuova punta etnea cicca il tiro e, anche con la complicità di un intervento di un difensore rossoblu, fallisce l’occasione del pareggio.
Nella ripresa il Catania ci prova due volte con Zanellato, in entrambi i casi di testa. Nel primo tiro è Dini a sventare il pareggio, nella seconda successiva occasione la zuccata è alta in mezzo alla confusione di un tiro dalla bandierina.
Al 64esimo al via la giostra dei cambi, ben tre per gli etnei. Dentro Welbeck (anche lui al debutto) per Quaini, Dubickas per Zanellato e Di Carmine per Costantino. È proprio in questo momento, subito dopo l’ingresso dei nuovi innesti, che il Catania crolla. Una palla persa ingenuamente a centrocampo fa partire il contropiede casalingo condotto da Petriccione e finalizzato da Gomez. Al 73esimo, sotto di 2 gol, Lucarelli tenta la mossa della disperazione mettendo in campo Cicerelli al posto di Lorenzini, ma non cambia la situazione, che anzi peggiora.
Minuto 85, su un pallone in uscita Chiricò sbaglia il controllo al limite dell’area, favorendo il recupero e l’inserimento di Vinicius, che batte per la terza volta Bethers. È la pietra tombale sulla partita, che prosegue inesorabile anche con 7 minuti di recupero per un Catania in agonia. Dini si esalta su Di Carmine nei minuti di recupero, impedendo agli etnei di segnare il gol della bandiera.
Inizia quindi così, male, il 2024 rossazzurro. Troppi errori e poca lucidità quando chi sbaglia è l’avversario. Lucarelli si è preso le proprie responsabilità in mix-zone e ha lanciato un messaggio in chiave mercato in uscita. Il Catania, per adesso, si deve guardare dalla zona play-out e la Coppa Italia di Serie C assume ora come non mai un peso specifico non indifferente.
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