mercoledì 20 marzo 2024

Coppa Italia; La prima è del Padova, Monaco tiene vive le speranze del Catania: disordini nell’intervallo

Indecorosi gli incidenti avvenuti durante l’intervallo con l’invasione di campo di alcuni tifosi catanesi. La società condanna subito gli episodi che potrebbero avere gravi repercussioni disciplinari. Sul campo i patavini dominano nel primo tempo con le reti di Palombo e Crisetig. Più concreti i rossazzurri nella ripresa che riaprono la partita con un gol di Monaco.

di Salvatore Russo - Foto: Catania FC

C’era l’atmosfera della grande sfida all’Euganeo di Padova per la finale di andata della Coppa Italia di Serie C tra i bianco rossi veneti ed il Catania. Cinquemila spettatori, di cui quasi duemila giunti dalla terra del “Liotru” a sostenere i rossazzurri, nel primo dei due atti di quest’avventura.

Questo doveva essere lo spirito, un atto di amore, di passionalità, di spinta, per cercare di trasformare un sogno in realtà.

Invece, quella meta inseguita, si è trasformata in caos durante l’intervallo, quando un  gruppo di facinorosi, tra le fila dei tifosi etnei, rompono gli argini, forzando un cancello del settore ospiti, ed invadono il campo dirigendosi verso la tribuna dei supporter biancoscudati per sottrarre uno striscione  alla tifoseria patavina.

Da qui la baraonda con tanto di lanci di petardi e fumogeni, circoscritto poi dall’intervento delle Forze dell’ordine che hanno evitato il contatto diretto tra le due tifoserie. Il bilancio alla fine parla di alcuni agenti feriti e di alcuni ultras catanesi fermati.

Subito è arrivata  la ferma presa di posizione del Catania FC con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale: “Stigmatizziamo il comportamento dei facinorosi protagonisti degli scontri e delle intemperanze allo stadio Euganeo. Condanniamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine”. A ruota, anche l’intervento del presidente della Lega Pro Marani: “Dispiace che una serata di festa e di correttezza sul campo sia stata rovinata, all’intervallo, dalle intemperanze di alcuni tifosi. Stigmatizziamo fortemente quanto accaduto. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine sono stati scongiurati altri scontri”.

E’ chiaro che questo grave episodio rischia di aprire scenari foschi a livello disciplinare nei confronti del Catania, per altro recidivo, che potrebbe comportare la squalifica del campo o la disputa a porte chiuse della partita di ritorno al “Massimino”.  Un vero peccato, meglio, un incubo per tutta la città e per quei sostenitori, appassionati e sportivi, che hanno atteso per tutta la stagione questo  momento, ed erano pronti – almeno in 20mila – ad assiepare le tribune dello stadio il prossimo 2 Aprile.

La partita

Zeoli conferma il 4-3-3 con alcune varianti rispetto allo schieramento visto contro il Cerignola: Furlan a difesa dei pali; rientrano Curado e Quaini, centrali difensivi con Rapisarda e Castellii esterni; mediana composta da Sturaro, Ndoj e Zammarini; nel tridente offensivo torna Di Carmine, supportato da  Chiricò  e Cicerelli. 

Modulo speculare per Torrente con Zanellati, portiere di Coppa; linea difensiva formata da  Kirwan, Delli Carri, Perrotta e Villa;  in mezzo al campo operano Radrezza, Crisetig e Varas; in avanti ci sono  Capelli, Zamparo e Palombi.

Primi accenni di studio in avvio di gara tra Padova e Catania, con i patavini che sembrano avere un approccio propositivo ed un passo diverso che mettono subito a frutto. La prima vera azione i biancoscudati la costruiscono  al 12’ sfruttando un brutto errore di Ndoj che lascia campo aperto a Zamparo, quest’ultimo serve in area Palombi che di piatto destro batte un incerto Furlan per l’1-0.

Il Catania accenna ad una confusa reazione con un tiro dalla distanza di Chiricò che si perde altissimo.

Fa sul serio il Padova che aumenta l’intensità sulle fasce, dalla sinistra il tentativo di cross di Palombi viene deviato in angolo. Dalla bandierina il traversone di Radrezza trova il perentorio e preciso colpo di testa di  Crisetig che al 25’ raddoppia.

Accusano il doppio colpo i rossazzurri che al 35’ rischiano la capitolazione, ancora una ripartenza veloce dei patavini mette Palombi nelle condizioni di battere a rete da ottima posizione, Furlan è attento e salva deviando in angolo.

Ci prova poi Capelli da posizione defilata, ma il tiro è debole.

Nel finale di tempo si vede il Catania con Chiricò che prima tenta la conclusione, murata dalla difesa veneta, poi verticalizza per Di Carmine che a tu per tu con Zanellati si fa ipnotizzare dall’estremo biancoscudato, tutto vano però, per l’offside del centravanti etneo-

Si chiude un primo tempo sofferto per gli uomini di Zeoli, poco reattivi  e con le idee appannate, contro il Padova di Torrente manovriero, organizzato e cinico.

La ripresa si apre con due novità nello schieramento etneo: Monaco e Welbeck sostituiscono Curado e Ndoj.

Partono sparati i patavini che confezionano una buona occasione con Radrezza che dal limite dell’area scarica di sinistro un tiro che lambisce il palo.

Col trascorrere dei minuti i rossazzurri riescono ad arginare la manovra offensiva dei padroni di casa con una maggiore compattezza in mediana.

Zeoli cambia ancora: entra Peralta per Sturaro.

Anche Torrente opera i suoi primi cambi: dentro Fusi e Tordini al posto di Capelli e Palombi.

Cambia passo finalmente il Catania, Welbeck spezza la manovra dei patavini recuperando una marea di palloni, Rapisarda e Castellini col supporto di Cicerelli e Chiricò, guadagnano campo e portano qualche insidia alla formazione veneta, ma manca la stoccata vincente sotto porta.

Nuove sostituzioni per i due tecnici, nel Padova Bortolussi e Bianchi rilevano rispettivamente Zamparo e Radrezza. Tra le fila degli etnei Costantino prende il posto di Di Carmine e Chiarella quello di Chiricò.

Caparbio il numero 31 a scivolare sulla fascia destra e guadagnarsi un calcio d’angolo al 77’. Sulla battuta tagliata di Peralta è lesto Monaco a spizzare di testa, quel tanto che consente al pallone di scavalcare Zanellati.

Il Padova tenta subito la contro risposta con una conclusione in area di Todini, sventata dall’intervento decisivo di Furlan.

Convulse le fasi finali del match con tanto di intervento del Var, richiesto per un intervento in gioco pericoloso di Welbeck, prima sanzionato dal signor Perri col cartellino giallo e successivamente convertito in rosso.

Dopo 4’ di recupero il triplice fischio finale mette fine al primo round della finale di Coppa Italia.

Dall’Euganeo il Catania esce sconfitto per 2-1, ma il risultato – nella logica dei 180 minuti –è recuperabile. Dopo un primo tempo sofferto, chiuso col doppio svantaggio, i rossazzurri nella ripresa hanno trovato reazione e forza. Il gol di Sasà Monaco rimette tutto in discussione.

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