di Salvo Russo
Più delusione o più rabbia?
L'Amletico dubbio non cambia la sostanza delle cose in casa Catania,dopo la sconfitta rimediata a Pescara.
Quel gol subito nei secondi finali,nel recupero del recupero,brucia e brucerà ancora.
Risultato che,va detto, non incide sula classifica,che rimane ottima, e nemmeno sulle ambizioni della compagine etnea.
Quel finale: stridulo,beffardo e stonato,dovrà servire da lezione a tutti.
Recitare il mea culpa sarebbe un atto dovuto per non ricadere nell'errore.
A poco serve,questa volta,imprecare alla sfortuna o giustificarsi per aver subito l'ennesimo errore arbitrale:Il palo di Castro,nel primo tempo,e qualche buona occasione da gol non sfruttata a dovere e poi,il gol annullato a Marchese per un inesistente fuorigioco,sono episodi certamente importanti che potevano cambiare il corso della partita.
Ma non basta questa volta,perché i rossazzurri ci hanno messo del proprio per fare harakiri contro un avversario, a dir poco,modesto.
Non è piaciuto l'atteggiamento mentale della squadra,che spesso ha dato l'impressione di giocare con sufficienza,di accontentarsi,quando invece poteva,con carattere e determinazione,risolvere la pratica a proprio favore.
Un occasione buttata alle ortiche,dopo una gara che ha anche messo in luce i pregi della squadra di Maran,capace di imbastire azioni su azioni,con manovre spesso spettacolari. Un vero peccato!
E così fallisce l'ulteriore prova di maturità e si confermano le lacune accusate lontano dal "Massimino" anche dopo l'acuto di Siena.
Quello visto all'Adriatico di Pescara è un film spesso riproposto con lo stesso canovaccio:era già accaduto a Roma e Udine,ma con epilogo diverso.
Il disequilibrio tra fattori:quello tecnico-tattico,e quello caratteriale,in questo caso hanno fatto la differenza.
Bene il Pescara,capace di colmare le evidenti lacune strutturali e di organico con l'orgoglio,la convinzione e la voglia di giocarsela sino all'ultimo,doti indispensabili per chi sa di dover sgomitare per risalire in classifica.
Male il Catania,carente di concentrazione e cinismo e incapace di mettere a frutto,oggi, la mole di gioco esercitata.
Un lusso che i rossazzurri non possono permettersi per non inficiare il cammino intrapreso,fatto di buona applicazione tattica e indiscusse qualità tecniche,anche individuali,che hanno prodotto risultati entusiasmanti.
Alla ripresa del campionato,dopo la pausa per le festività di fine anno,il Catania sarà chiamato ad affrontare un ciclo di incontri importanti:Torino in casa (ultima del girone d'andata),poi Lazio (in trasferta) nei quarti di Coppa Italia e Roma (prima del girone di ritorno),di nuovo al"Massimino".
Servirà ritrovare tutte le componenti e le qualità di cui la squadra dispone,compreso quel pizzico di umiltà utile alla definitiva crescita. Buone feste a tutti!
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