Finisce in parità il primo anticipo del nuovo anno tra Catania e Torino,ma le emozioni non sono mancate.
I rossazzurri,costretti a fare buon viso a cattivo gioco,per l'espulsione di Lodi in avvio di gara, e per il rigore fallito da Bergessio,dominano un mediocre Torino ma si debbono accontentare dello 0-0.
di Salvo Russo
E' servito tanto cuore ai rossazzurri per far di necessità virtù e portare a casa un punto,alla fine, prezioso.
Subito in inferiorità numerica per l'ingenuità di Lodi,costato il rosso diretto al regista del Catania,gli etnei hanno rischiato di subire anche il contraccolpo psicologico per il rigore sbagliato da Bergessio a metà del primo tempo.
Invece i rossazzurri non si sono fatti abbattere dalle avversità ed hanno raddoppiato le forze, la determinazione,il carattere e anche con un uomo in meno in una zona nevralgica del campo,hanno macinato gioco e creato tanto,senza però trovare la via del gol.
Nel calcio esistono regole non scritte che, spesso, incidono più delle regole certe.
Per come s'era messa,il rischio di cedere l'intera posta in palio ad un avversario piuttosto mediocre, lo si è corso,ma sarebbe stato troppo.
C'è da dire che il Torino,rintanato nella propria metà campo, ha subito la pressante manovra dei rossazzurri e solo nel finale ha creato un brivido ad Andujar.
Evitata quella che sarebbe stata un autentica beffa,ad un orgoglioso Catania non è rimasto che accontentarsi del punto guadagnato.
Il rammarico, per i singoli episodi sfavorevoli che hanno condizionato la gara, è tanto.
Gli applausi calorosi dei tifosi a fine gara,leniscono un po' lo stato d'animo dei giocatori,e mettono l'accento ad una prova convincente degli etnei che,certo,avrebbero meritato di più.
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