15 maggio 2025

Termina il sogno Serie B del Catania, passa il Pescara: 2-2 il risultato finale al termine dei 180 minuti complessivi

 Grande il rammarico per i rossazzurri, per i quali non bastano le reti di Di Gennaro e Montalto. Il gol di Tonin per spezza definitivamente le gambe degli etnei e, al contempo fa volare gli abruzzesi, adesso attesi dalla sorte del secondo turno.

                                    Lo sconforto di Matteo Di Gennaro (PH: Catania FC)

Si ferma al primo turno della Fase Nazionale dei Play-off l’anno calcistico del Catania: non bastano tanto cuore e voglia di riscattare il risultato dell’andata da parte degli etnei, oltre che il supporto dei propri tifosi dopo l’allenamento a porte aperte della vigilia.

I rossazzurri di mister Toscano tornano a casa con un forte amaro in bocca, consci del fatto che l’impresa sarebbe potuta arrivare.

Dall’altra parte, il Pescara di Silvio Baldini festeggia il fatidico passaggio del turno e, come dichiarato dallo stesso nel post-partita, la ‘buona sorte’ è andata favore dei biancazzurri.

Partita che, come si vedrà più avanti, sarà però irrimediabilmente condizionata da un arbitraggio discutibilissimo, specialmente nella prima frazione di gioco: il signor Andrea Ancora, infatti, ha lasciato più di qualche sospetto, soprattutto nel saper prendere le redini della partita e, di conseguenza, anche gli animi, fattisi sempre più incandescenti.

I tifosi rossazzurri presenti sugli spalti del settore ospiti (PH: Catania FC)

I padroni di casa confermano il 4-3-3 dell’andata, con alcune differenze: squalificato capitan Brosco, al centro della difesa va Lancini affianco a Pellacani; a centrocampo Meazzi sostituisce l’acciaccato Valzania; in attacco Cangiano vince il ballottaggio con l’ex Palermo Bentivegna.

Dall’altra parte il Catania gioca col 3-4-2-1: pesano le squalifiche di Ierardi e Sturaro, elementi diventati man mano sempre più fondamentali per le sorti etnee, specialmente nella fase play-off. Al posto del numero 68, come da previsione, gioca Raimo da braccetto difensivo insieme a Di Gennaro e Celli; confermata la linea a quattro a centrocampo, con il solo Guglielmotti sulla fascia destra; dietro a Inglese agiscono Jiménez e il rientrante Lunetta.

Da notare la presenza di 48 tifosi rossazzurri non residenti nella provincia di Catania, posizionatisi nel settore ospiti dello stadio Adriatico.

La cronaca della gara

L’undici titolare etneo (PH: Catania FC)

Primo tempo

Partita che si accende sin dai primi minuti di gioco e che vede un Catania che, per forza di cose, cerca di spingere per portarla sin da subito sui propri binari.

Particolarmente attivo sulla destra il rientrante Guglielmotti, spesso una spina nel fianco per il suo diretto avversario Moruzzi: i suoi cross e la sua rapidità si rendono evidenti già al 13′ dove il numero 44 arriva sul fondo e crossa per l’accorrente Di Tacchio, che sbuca in area, ma il suo colpo di testa finisce di poco al lato.

Ma il Pescara non vuole correre rischi e verso la metà del primo tempo comincia a premere sull’acceleratore e a rendersi pericolosissimo: si accende, infatti, Meazzi, che al 22′ sfrutta il recupero di palla di Ferraris su un’imprecisione di Celli in disimpegno, ma il suo tiro si spegne di poco alla destra di Dini.

I biancazzurri sanno essere davvero letali in contropiede anche sulla fascia opposta: un minuto più tardi, infatti, Cangiano macina terreno, arrivando al limite dell’area e vede l’inserimento di Dagasso in area, che tira da posizione lievemente defilata ma impensierisce e non poco Dini, il quale però para con istinto felino.

Mister Toscano dà indicazioni ai suoi (PH: Catania FC)

Ancora pericoloso il Pescara con Meazzi, che in seguito a un calcio d’angolo e una spazzata di testa a liberare del Catania, prova il tiro dalla trequarti campo; ancora una volta, il tiro sfiora il palo.

Da questo momento della partita, l’arbitro dell’incontro, il signor Andrea Ancora, sembra perdere il controllo della situazione, con diverse ammonizioni, alcune delle quali davvero rivedibili, unicamente nei confronti del Catania: annotati, infatti, nella lista dei cattivi Anastasio, Raimo ed Inglese (che fino a questa partita oggi non ha ricevuto nessun cartellino).

Ancor più discutibile l’episodio che si sviluppa al tramonto del primo tempo: Pescara in area di rigore con Cangiano che riesce a superare Guglielmotti, ma sul secondo contrasto Raimo, ma per l’arbitro non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Appare però evidente dalle immagini che il numero 19 etneo non intervenga in maniera cattiva, per di più lo fa sul pallone.

Grande nervosismo nell’ambiente, sopratutto per via del fatto che si siano persi diversi minuti di gioco per una scelta che appare non così complicata.

Si va, quindi, negli spogliatoi dopo l’assegnazione di quattro minuti di recupero.

Secondo tempo

Se il primo tempo è stato ricco di emozioni contrastanti, il secondo tempo non è stato certamente da meno.

Prima del fischio d’inizio dei secondi 45 minuti, il Catania effettua un cambio: entra infatti Stoppa al posto di Lunetta, probabilmente perché non ha ancora i novanta minuti nelle gambe.

Entrerà anche Dalmonte, stavolta al posto di Guglielmotti, il quale ha speso tanto.

L’ingresso del numero 77, però, ha sempre portato i suoi frutti e lo dimostra sin dal suo ingresso in campo: al 54′, infatti, è bravo ad inserirsi nell’area piccola e cercare di colpire, ma viene disturbato dal raddoppio in marcatura di Lancini e Moruzzi.

Immediato però il ribaltamento di fronte, con il Pescara vicinissimo al gol: lo stesso Moruzzi spinge sulla sinistra e crossa per Merola, che trova la sponda in area di rigore e trova Ferraris, il quale si accartoccia nel cercare la coordinazione per il tiro, che gli riesce, ma trova un monumentale Dini.

Il gol di Di Gennaro (PH: Catania FC)

La partita si fa viva da ambo i lati: buona l’intesa tra Stoppa e Dalmonte, i quali, al 56′, si scambiano palla; il numero 21 è bravo poi col cross basso a servire Inglese in area, il quale colpisce di prima intenzione da vero rapace d’area, ma la palla esce fuori.

Entra nel frattempo De Paoli al posto di uno spento Jiménez. Nel Pescara, invece, entrano Bentivegna e Tonin per Cangiano e Ferraris.

La chimica tra l’ex Cesena e il numero 21 etneo, però, riuscirà a ripagare alcuni minuti più tardi: ancora una volta Dalmonte serve Stoppa sulla destra, il cui cross è perfetto per la testa di Di Gennaro, bravissimo ad inserirsi in area di rigore e colpire forte di testa, battendo finalmente Plizzari.

Il Catania adesso ci crede ancora di più, vuole tornare a casa con la qualificazione in tasca.

Rossazzurri che adesso si fiondano con tutte le loro forze in avanti, ma ciò, probabilmente, gli si ritorcerà contro: tre minuti dopo, infatti, riparte il Pescara approfittando di alcuni buchi nella difesa del Catania, con Merola e Bentivegna che vanno vicinissimi al gol.

Ma è al 79′ che arriva il gelo in casa Catania: percussione centrale di Squizzato, che indisturbato passa a Tonin, che è bravo nel controllo e nel liberare il destro da fuori area, piegando le mani a Dini e ristabilendo i due gol di scarto.

Il Catania sembra non crederci più adesso, con il Pescara che adesso approfitta ancor di alcune praterie lasciate tra difesa e centrocampo dagli etnei, con i veloci biancazzurri che vogliono chiudere la partita una volta e per sempre.

Rossazzurri che tentano il tutto per tutto nel finale: entrano all’88’ anche De Rose e Montalto per Di Tacchio e Raimo.

La rete di Montalto (PH: Catania FC)

Vengono concessi sei minuti di recupero.

Al primo, Dalmonte, dalla destra, crossa con uno strano campanile che mette in difficoltà Plizzari, il quale esce in malo modo per due volte, trovando Anastasio che prova a rimettere in mezzo, trovando una deviazione ed è lesto Montalto a ribattere di testa.

Per l’arbitro però, la palla di Dalmonte era già uscita e, inizialmente, annulla il gol. Andando, però, a controllare al VAR, arriva la conferma sulla regolarità della marcatura, portando nuovamente il Catania a -1.

Questo, però, non basterà, il Pescara, dopo un totale 100 minuti, riesce a tenere stabile la sua torre e riesce a passare il turno.

Grande rammarico per il Catania, che non può recriminarsi molto; piuttosto, fa discutere la direzione del signor Ancora, il quale si è reso protagonista in negativo con i suoi interventi a dir poco unilaterali, andando a deficitare sul morale e, soprattutto, sul ritmo partita. Il VAR è sicuramente stato decisivo, ma la direzione dell’arbitro, senza di esso, avrebbe in maniera ancor più netta sull’incontro.

Il Catania, adesso, può solo che leccarsi le ferite, dovendo quindi ripartire dalle basi che ha costruito, specialmente nell’ultimo periodo, avendo avuto, durante l’arco della stagione, più di qualche mancanza.

La speranza è che il prossimo anno il Catania possa ristrutturarsi, sotto molti aspetti, e competere per la promozione diretta, riuscendo ad abbandonare, stavolta definitivamente, questo pantano chiamato Serie C.

(PH: Catania FC)

Tabellino

Pescara (4-3-3): All. Baldini

Catania (3-4-2-1): 57 Dini (GK); 3 Celli, 15 Di Gennaro (VK), 19 Raimo (dall’88’ Montalto); 33 Anastasio, 7 Di Tacchio (dall’ 88′ De Rose) , 16 Quaini, 44 Guglielmotti (dal 53′ Dalmonte); 23 Lunetta (dal 45′ Stoppa), 10 Jiménez (dal 62′ De Paoli); 9 Inglese (dal 90′ Montalto). A disposizione: 1 Bethers (GK), 13 Farroni (GK), 5 Del Fabro, 63 Allegretto, 37 Forti, 20 Frisenna . All. Toscano

Marcatori: 79′ Tonin (Pescara); 70′ Di Gennaro, 90+1′ Montalto (Catania).

Arbitro: Andrea Ancora (sez. Roma 1)

Assistenti: Marco Sicurello (sez. Seregno), Vittorio Consonni (sez. Treviglio)

Quarto ufficiale: Francesco Burlando (sez. Genova)

VAR-AVAR: Niccolò Baroni (sez. Firenze), Luca De Angeli (sez. Milano)

Ammoniti: 48′ Squizzato (Pescara); 31′ Anastasio, 35′ Raimo, 42′ Inglese, 49′ Di Gennaro, 67′ Quaini (Catania

Espulsi: –

Recupero: 4′ (1T); 6′ (2T)

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