In basso la classifica si accorcia, a Siena vietato sbagliare
Le dita puntate su Barrientos e i veleni arbitrali post-Milan perdono rilevanza col passare dei giorni, ma in casa Catania i problemi e i cattivi pensieri da cacciare via rimangono. Lasciarsi andare a discorsi allarmistici, dopo 19 punti raccolti in 15 partite che valgono ad oggi un margine di sette punti sulla zona retrocessione, sarebbe fuori luogo, ma nulla toglie che si sia giunti al momento relativamente più delicato della stagione, con una serie negativa da mettere il prima possibile alle spalle ma soprattutto una capacità di fare risultato e di gestire l'andamento delle partite da ripristinare.
Nelle ultime due sconfitte consecutive si sono viste cose buone e meno buone, e in quest'ultima categoria spicca la pessima prestazione fornita nel derby con il Palermo. Questa è stata archiviata con i fatti, in virtù di un'importante reazione della squadra sul piano psicologico oltreché dell'intensità di gioco nel primo tempo della gara di venerdì contro il Milan, imbavagliato senza particolari problemi fino all'episodio che tanto ha fatto parlare (e infuriare) gran parte della tifoseria etnea, ovvero l'ingenua espulsione di Barrientos.
Nelle ultime settimane, sia dentro che fuori dal campo, il "Pitu" ha dato l'impressione di non "digerire" più questa maglia e soprattutto una realtà in cui le sue aspettative di diventare il protagonista assoluto sono state deluse in favore degli equilibri e delle esigenze del collettivo. Fino a ieri sera il presidente Pulvirenti ha gettato acqua sul fuoco, esprimendo parole dolci per il ragazzo e ribadendo la volontà di entrambe le parti di continuare il rapporto.
Dopo l'espulsione di venerdì Barrientos sarà comunque squalificato per un turno e, posto che non ci sono gli estremi per considerarlo un capro espiatorio per gli ultimi risultati in toto, l'assenza di Siena gli permetterà di lavorare con più serenità in settimana e di riflettere sulla propria condizione e sulle proprie ambizioni.
L'argentino non ci sarà quindi ma ci sarà sempre il Catania, che nel giro di cinque giorni avrà due appuntamenti importanti per ritrovare i risultati e la tranquillità giusta, condizioni fondamentali per affrontare l'ultima parte del girone di andata. La classifica vede infatti una sempre maggiore divaricazione in seno alla zona medio-alta, con un evidente livellamento da quest'ultima fino alle posizioni a rischio.
Perdere anche domenica nella trasferta in Toscana, abbastanza delicata anche dopo il ko di ieri dei bianconeri di Cosmi, significherebbe alimentare il rischio di minare le sicurezze acquistate fin qui a livello di posizione in classifica e di gioco, perdipiù prima di altre tre gare contro squadre ad oggi collocate più in basso in graduatoria, quali Sampdoria, Pescara e Torino.
Al "Montepaschi Arena" torneranno Spolli e Gomez, due tasselli affidabili e performanti di un Catania che sa far male a chiunque quando mentalmente in sintonia con il tono e l'importanza della partita. Ci sarà da battere il Siena, compagine tecnicamente alla portata degli etnei, ma anche quella scarsa concretezza in trasferta che tuttora rappresenta il limite maggiormente penalizzante. La prospettiva del rischio di un Natale poco sereno in caso di passo falso può essere un buon fattore per la spinta a superare questo stesso limite, posto che la spinta deve nascere dall'interiorità di ciascun giocatore e quindi dallo spirito del collettivo.
Prima di domenica, però, gli uomini di Maran dovranno sostenere un'altra sfida, importante nel suo piccolo e meritevole di considerazione, per quanto inevitabilmente lo spazio sia destinato a chi finora ha giocato di meno. Il quarto turno di Coppa Italia con il Cittadella, domani alle 18.30 al "Massimino", può già dare le prime risposte nel contesto di una competizione che richiede il massimo impegno e che va onorata finchè sarà possibile rimanerci, senza illusioni istantanee o cali di concentrazione ingiustificati. Novara docet.
fonte:golsicilia.it
Le dita puntate su Barrientos e i veleni arbitrali post-Milan perdono rilevanza col passare dei giorni, ma in casa Catania i problemi e i cattivi pensieri da cacciare via rimangono. Lasciarsi andare a discorsi allarmistici, dopo 19 punti raccolti in 15 partite che valgono ad oggi un margine di sette punti sulla zona retrocessione, sarebbe fuori luogo, ma nulla toglie che si sia giunti al momento relativamente più delicato della stagione, con una serie negativa da mettere il prima possibile alle spalle ma soprattutto una capacità di fare risultato e di gestire l'andamento delle partite da ripristinare.
Nelle ultime due sconfitte consecutive si sono viste cose buone e meno buone, e in quest'ultima categoria spicca la pessima prestazione fornita nel derby con il Palermo. Questa è stata archiviata con i fatti, in virtù di un'importante reazione della squadra sul piano psicologico oltreché dell'intensità di gioco nel primo tempo della gara di venerdì contro il Milan, imbavagliato senza particolari problemi fino all'episodio che tanto ha fatto parlare (e infuriare) gran parte della tifoseria etnea, ovvero l'ingenua espulsione di Barrientos.
Nelle ultime settimane, sia dentro che fuori dal campo, il "Pitu" ha dato l'impressione di non "digerire" più questa maglia e soprattutto una realtà in cui le sue aspettative di diventare il protagonista assoluto sono state deluse in favore degli equilibri e delle esigenze del collettivo. Fino a ieri sera il presidente Pulvirenti ha gettato acqua sul fuoco, esprimendo parole dolci per il ragazzo e ribadendo la volontà di entrambe le parti di continuare il rapporto.
Dopo l'espulsione di venerdì Barrientos sarà comunque squalificato per un turno e, posto che non ci sono gli estremi per considerarlo un capro espiatorio per gli ultimi risultati in toto, l'assenza di Siena gli permetterà di lavorare con più serenità in settimana e di riflettere sulla propria condizione e sulle proprie ambizioni.
L'argentino non ci sarà quindi ma ci sarà sempre il Catania, che nel giro di cinque giorni avrà due appuntamenti importanti per ritrovare i risultati e la tranquillità giusta, condizioni fondamentali per affrontare l'ultima parte del girone di andata. La classifica vede infatti una sempre maggiore divaricazione in seno alla zona medio-alta, con un evidente livellamento da quest'ultima fino alle posizioni a rischio.
Perdere anche domenica nella trasferta in Toscana, abbastanza delicata anche dopo il ko di ieri dei bianconeri di Cosmi, significherebbe alimentare il rischio di minare le sicurezze acquistate fin qui a livello di posizione in classifica e di gioco, perdipiù prima di altre tre gare contro squadre ad oggi collocate più in basso in graduatoria, quali Sampdoria, Pescara e Torino.
Al "Montepaschi Arena" torneranno Spolli e Gomez, due tasselli affidabili e performanti di un Catania che sa far male a chiunque quando mentalmente in sintonia con il tono e l'importanza della partita. Ci sarà da battere il Siena, compagine tecnicamente alla portata degli etnei, ma anche quella scarsa concretezza in trasferta che tuttora rappresenta il limite maggiormente penalizzante. La prospettiva del rischio di un Natale poco sereno in caso di passo falso può essere un buon fattore per la spinta a superare questo stesso limite, posto che la spinta deve nascere dall'interiorità di ciascun giocatore e quindi dallo spirito del collettivo.
Prima di domenica, però, gli uomini di Maran dovranno sostenere un'altra sfida, importante nel suo piccolo e meritevole di considerazione, per quanto inevitabilmente lo spazio sia destinato a chi finora ha giocato di meno. Il quarto turno di Coppa Italia con il Cittadella, domani alle 18.30 al "Massimino", può già dare le prime risposte nel contesto di una competizione che richiede il massimo impegno e che va onorata finchè sarà possibile rimanerci, senza illusioni istantanee o cali di concentrazione ingiustificati. Novara docet.
fonte:golsicilia.it
Nessun commento:
Posta un commento