Ancora una volta la parola chiave del match è stata la sofferenza, dove, specialmente nei minuti finali, si è vissuta un’atmosfera al cardiopalma. La parata sul calcio di rigore di Caturano da parte del numero 57 e la conseguente rete del bomber ex Parma e Chievo rappresentano i punti fermi di questa prima parte di play-off.
Benedetto Simone Strano e Alessio Accardo - Globus Magazine

Un Catania bello come non si era forse mai visto quest’anno ha imposto il suo gioco fatto di carattere e applicazione e non soltanto di ripartenze, centrando una vittoria strameritata che la proietta al primo turno dei playoff nazionali. Una vittoria entusiasmante per come si è consumata, con un finale rocambolesco che poteva macchiarsi della più crudele delle beffe pervia di un twist inatteso che ha gelato per alcuni lunghissimi minuti un Massimino grondante d’amore. Un trionfo al cardiopalma che, per come si è consumato, potrebbe segnare uno spartiacque decisivo in questo avvincente finale di stagione.
Ma per capirne il senso più riposto occorre riavvolgere il nastro di 72 ore. Domenica 4 maggio, ore 22.00 circa, Stadio Massimino, mixed zone. Un Mimmo Toscano visibilmente segnato da un match pure vittorioso che aveva consentito alla sua squadra di imporsi per 3-2 sul Giugliano, superando così il primo turno dei playoff, ripete una, due, tre volte, quasi macchinalmente la stessa frase: “i ragazzi lo sanno, i ragazzi lo sanno”. Si riferisce all’evidenza che il Catania, pur vincendo piuttosto convintamente, era uscito dalla gara per un bel pezzo di partita, rischiando così di vanificare l’evidente superiorità tecnica; con alcuni giocatori – vedi Jimenez – decisamente al di sotto delle loro capacità.
Lo sguardo del tecnico calabrese era fermo, “i ragazzi lo sanno”, ma lui lo sapeva meglio di loro: il problema di una squadra oggettivamente forte, adesso che ha recuperato quasi tutta la sua rosa, non è tanto tecnico, ma psicologico.
Venendo alla partita, l’allenatore di Cardeto si affida nuovamente al 3-4-2-1, con la consolidata linea a 3 formata da Celli, Di Gennaro e Ierardi dietro a Dini; confermati a centrocampo Di Tacchio e Quaini in mediana, con Anastasio e Raimo sulle fasce; l’infortunio dell’ultimo minuto di Lunetta costringe Toscano a ricorrere a sfruttare la carta Stoppa dal primo minuto affianco a Jiménez; i due gioielli rossazzurri agiscono dietro l’unica punta Inglese;
Mister De Giorgio risponde con gli stessi undici di dieci giorni fa e col classico 4-3-3con l’unica differenza riguardante il rientro sulla linea mediana di Lucas Felippe. Per il resto, da tenere sempre d’occhio il tridente offensivo composto dall’ex Messina Petrungaro e Rosafio in aiuto dell’unica punta, capitan Caturano.
La cronaca della gara

Primo tempo
Partita che si accende sin dai primi minuti, con il Catania che con Anastasio, all’ottavo minuto, si rende pericolosissimo in seguito ad un suo tiro-cross dai 25 metri, che impensierisce e non poco il portiere ex Palermo Alastra, che sarà provvidenziale per i lucani in più di un’occasione.
Arriva qualche minuto dopo la reazione degli ospiti con una percussione verso l’area di rigore etnea dalla sinistra di Petrungaro, il quale, anche favorito da un rimpallo, prova il traversone basso su cui Dini si fionda senza alcun disturbo.
Alastra tornerà nuovamente protagonista al minuto 17: Lucas Felippe fornisce involontariamente un pallone dalla destra verso la trequarti lucana su cui si avventa come un furetto Jiménez, il quale entra in area, scarica il mancino in diagonale, ma è prontissimo il numero 22 rossoblu con entrambe le mani.
Gli errori in copertura, però, passano anche tra le fila etnee: un minuto dopo, infatti, in seguito a un rilancio lungo di Alastra, Celli colpisce male di testa e passa il pallone a Petrungaro, il quale si invola centralmente e, con un violento tiro di interno destro, chiama in causa un ottimo Dini.

La partita, fino a questo tratto, ha evidenziato un importante coinvolgimento da parte di entrambi gli estremi difensori.
Fortemente sollecitato il portiere delle giovanili rosanero, che viene impensierito al minuto 24 dal forte colpo di testa di Di Gennaro. Ottimo lavoro e grande miglioramento su palla inattiva da parte del Catania nelle ultime partite ed elemento che lo stssso Toscano ha apprezzato e in cui ha visto un’arma in più nel suo arsenale.
I primi 30 minuti del match si confermano davvero intensi, con Anastasio che, col suo raffinato sinistro e la potenza fisica delle torri rossazzurre, dimostrano un Catania determinato nel non volersi accontentare del solo pareggio, valido anch’esso per il passaggio del turno.
Grande, infatti, l’occasione capitata al 29′ sui piedi di Inglese in seguito alla sponda di Ierardi, ma su cui, ancora una volta, Alastra si dimostra super.
Qualche secondo dopo e stavolta colpisce di testa Di Tacchio su cross di Anastasio, così come al 35′ stavolta su punizione di Stoppa, su cui salta più in alto di tutti Ierardi, ma la porta sembra davvero stregata.
Si chiude, quindi, il primo tempo: in tutta la prima frazione di gioco si sono contati ben nove tiri verso la porta del fenomenale Alastra, a fronte di un’unica vera occasione dei lucani. Le occasioni rossazzurre sono fioccate al ritmo di una ogni dieci minuti, anche grazie a diversi tentativi da fuori area e qualche sfortunato colpo di testa: Anastasio, Jimenez, Di Gennaro, Di Tacchio.
Un fuoco di fila da non credere ai propri occhi, che non si è tradotto nel più meritato dei vantaggi soltanto perché il portiere nato a Erice aveva deciso di combattere allo spasimo il proprio personale derby insulare.
Secondo tempo
Alla ripresa si riaccende il Potenza e, soprattutto, uno scatenato Petrungaro, che, al 56′ salta di netto sia Raimo che Ierardi e arriva davanti a Dini, ma il successivo intervento di Quaini lo costringe a portare la palla sul sinistro (lui che è destro) e calciare subito, ma Dini si dimostra sicuro nell’intervento basso.
L’occasione più grande, però, capita sui piedi di Stoppa al minuto 59: sulla rimessa battuta dal portiere numero 57 è bravissimo Di Tacchio a lanciare sulla corsa Jiménez, che vede Raimo e lo serve in retropassaggio; il conseguente traversone del classe ’99 arriva dal lato opposto e in area di rigore all’ex Sampdoria che colpisce al volo di destro, ma la palla si stampa clamorosamente sulla traversa, con l’esultanza dei tifosi che viene smorzata.

È una partita vissuta con grande tensione ed insicurezza, che poi si convertiranno in shock all’81’: il break di Castorani sulla fascia destra e il suo cross, probabilmente per l’accorrente Caturano, viene rimpallato in area di rigore da Sturaro e la palla viene toccata col braccio in maniera netta da Celli.
L’arbitro non ha dubbi: è calcio di rigore per il Potenza, il tocco è stato evidente e non ha visto la necessità di intervenire col VAR.
Alla battuta va ovviamente il bomber e capitano della squadra lucana Caturano, che incrocia col sinistro, ma Dini è straordinario e indovina la traiettoria, ma lo è ancora di più sull’immediata ribattuta a colpo sicuro del rientrante Schimmenti (entrato al 54′ al posto di Rosafio). Il numero 57 rossazzurro qui è stato super e cambia di netto l’inerzia della gara a favore degli etnei.
La bolgia che viene creata dai tifosi al Massimino risveglia l’entusiasmo nell’ambiente e i giocatori vengono travolti: la spinta dei circa 14.000 diventa ancor più incessante, se non determinante.
All’88’, Di Gennaro batte un calcio di punizione dalla linea di centrocampo e vede sulla fascia sinistra Dalmonte (che sostituisce Stoppa al 65′), che punta Riggio e, con un lancio che taglia tutta l’area, vede perfettamente Bobby English, che appoggia comodamente di testa; qui Alastra non può fare davvero nulla, e parte la festa e lo sfogo implacabile di tutto il popolo rossazzurro, che vede concretamente il passaggio del turno.
Ancora una volta il numero 9 etneo è decisivo, così come lo è stato 10 giorni fa in quel di Potenza, consolidando, ancora una volta, la sua importanza e centralità.

Saranno 5 i minuti di recupero, ma poi non c’è spazio che per il sacrosanto trionfo e il lieto fine, e per un suggello che spiega in modo perfetto, persino poetico, tutto quello che abbiamo provato a raccontare finora: “se te lo meriti, la vittoria ti sceglie”, ci ha detto Toscano nella stessa mixed zone, tre giorni dopo l’ispirata epifania del post-partita con Giugliano. Il Catania se lo è meritato, ma il merito è tutto di Mimmo.
Catania che, adesso, affronterà domenica 11 maggio (con il ritorno il 14) il Pescara di un grande ex di eccezione, mister Silvio Baldini. Che abbia inizio, quindi, la Fase Nazionale.
Le interviste del post-partita

Nella zona mista dello Stadio Angelo Massimino sono intervenuti ai microfoni di Globus Television, in ordine, Andrea Dini (attentico eroe della serata grazie al rigore parato a Caturano, e l’allenatore dei rossazzurri, mister Mimmo Toscano.
Dini: “La parata sul rigore di Caturano e la ribattuta di Schimmenti? Sai, credo che un portiere viva questi bei momenti per i brividi che ti fa provare il calcio, soprattutto in quel momento della partita; è stato bello ma anche giusto anche per la prestazione che abbiamo fatto questa sera. Cos’ho provato in quei due momenti? Si può provare ben poco, c’è sicuramente l’istinto, la voglia di pararla; poi comunque, durante tutta la partita devi rimanere concentrato, lasciando da parte le emozioni e poi, a fine partita, quando ci rifletti capisci tutto. La poca pericolosità del Potenza? Siamo stati bravi nel concedere poco, siamo stati aggressivi e corti come voleva il mister; abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, cercando di concedere il meno possibile. Purtroppo la palla non voleva entrare stasera (sorride, ndr), una partita del genere può capitare, ma possono essere partite pericolose se non si concretizza. La crescita della squadra? Stiamo facendo un bel lavoro tutti insieme, con un senso di consapevolezza sempre più grande di giorno in giorno. Ho visto uno spirito di squadra sempre più crescente, che dallo spogliatoio poi ti porti in campo, ed è quello che ti fa arrivare fino in fondo e ti permette di vincere. Il paragone con Rino Rado (storico portiere del Catania tra gli anni 60 e 70, ndr)? Ne sono grato e andrò a vedere meglio il suo murale al Massimino. Qui sto bene e cerco di dare il mio contributo giorno dopo giorno, alla fine di tutto tireremo le somme“.

Mister Toscano: “Partita al cardiopalma? Lo è stata solo sull’episodio del calcio di rigore a favore del Potenza, perché per il resto della gara abbiamo fatto una grande partita; i ragazzi sono stati straordinari, l’hanno interpretata nella maniera giusta e l’hanno mantenuta per tutta la sua durata senza mai staccare un attimo, com’era successo in occasioni precedenti. Sappiamo che possiamo crescere ancora, anche perché, quando ci si merita qualcosa, la vittoria sceglie te, e oggi ci ha scelto perché abbiamo fatto una grande prestazione. Jiménez? Oggi ha fatto una buona gara, sa quanto possa determinare nel possesso palla, ma è stato bravo anche nella fase di non possesso. Inglese decisivo? Oggi, per chi l’ha visto, non è sembrato in giornata, ma invece lui è rimasto lucido nel rimanere in partita e, se un suo compagno lo mette nelle giuste condizioni, sa rendersi pericoloso; infatti, al momento giusto, ha saputo colpire. Chi penso possa incontrare il Catania nella Fase Nazionale? Dobbiamo essere pronti ad affrontare chiunque.
Tabellino
Catania (3-4-2-1): 57 Dini (GK); 3 Celli, 15 Di Gennaro (VK), 68 Ierardi; 33 Anastasio, 7 Di Tacchio (K, dal 64′ Sturaro), 16 Quaini (dal 90+1′ De Rose), 19 Raimo; 21 Stoppa (dal 65′ Dalmonte), 10 Jiménez (dal 71′ Frisenna; 9 Inglese (dal 90′ Montalto). A disposizione: 1 Bethers (GK), 13 Farroni (GK), 12 Butano, 5 Del Fabro, 63 Allegretto, 44 Guglielmotti, 37 Forti, 11 De Paoli. All. Toscano
Potenza (4-3-3): 22 Alastra (GK, VK); 66 Burgio (dal 79′ Mazzeo), 26 Verrengia, 29 Bachini, 6 Riggio; 27 Erradi (dal 79′ Selleri), 5 L. Felippe (dal 54′ Siatounis), 8 Castorani; 30 Petrungaro (dal 58′ D’Auria), 9 Caturano, 94 (dal 54′ Schimmenti), 94 Rosafio. A disposizione: 24 Cucchietti, 33 Galliano, 14 Milesi, 19 Sciacca, 23 Rillo, 4 Ferro, 16 Valisena, 77 Ghisolfi. All. De Giorgio
Marcatore: 88′ Inglese (Catania).
Arbitro: Claudio Giuseppe Allegretta (sez. Molfetta)
Assistenti: Michele Piatti (sez. Como), Andrea Cecchi (sez. Roma 1)
Quarto ufficiale: Valerio Pezzopane (sez. L’Aquila)
VAR-AVAR: Manuel Volpi (sez. Arezzo), Domenico Mirabella (sez. Napoli)
Ammoniti: 60′ Di Tacchio, 62′ Ierardi, 83′ Anastasio (Catania); 45′ Erradi, 87′ Verrengia (Potenza)
Espulsi: –
Recupero: 1′ (1T); 5′ (2T)
Nessun commento:
Posta un commento