Il pareggio contro il Trapani, squadra solida e ben organizzata, può rappresentare una svolta mentale, se verrà seguito da prestazioni simili, ma bisogna ritrovare lucidità e cinismo sotto porta.Caturano, al rientro, potrebbe essere la chiave giusta. Domenica il big match a Cerignola.
di Salvatore Russo

Il derby siciliano tra Trapani e Catania si è concluso con un pareggio per 1-1, un risultato che lascia l’amaro in bocca per la mole di gioco prodotta dai rossazzurri, ma che al contempo segna un punto di svolta sul piano della prestazione e dell’identità ritrovata.
La squadra etnea, infatti, è scesa in campo con uno spirito combattivo e una qualità di gioco apprezzabile, offrendo segnali incoraggianti dopo due prove opache che avevano fatto scattare i primi campanelli d’allarme.
Il risultato resta aperto a interpretazioni, ma ciò che più conta è la reazione tecnica e mentale dei rossazzurri, che hanno mostrato di saper tenere testa, in un momento delicato, a una delle formazioni più in forma del girone, reduce da una rimonta in classifica che i granata stanno scalando con continuità dopo aver annullato gli otto punti di penalizzazione.
Resta il rammarico per l’assenza imposta alla tifoseria rossazzurra di raggiungere Trapani. Un vero peccato, che ha penalizzato le tifoserie, sotto forma di sostegno, di spettacolo e di competizione Amichevole, che potevano colorare di Derby vero gli spalti del “Provinciale”
L’analisi della sfida
È un Catania subito propositivo, che aggredisce alto e impone ritmo, sfruttando le corsie esterne e una maggiore fluidità di manovra. Nei primi 45 minuti, gli etnei costruiscono almeno tre nitide occasioni da rete, ma peccano in concretezza sotto porta.
Nella ripresa la partita cambia volto. Il Trapani di Aronica cresce in intensità e, alla prima vera occasione, colpisce. È il minuto 58 quando, su un calcio di punizione dalla trequarti, Fischnaller svetta in area e firma l’1-0 con un preciso colpo di testa.
La squadra, guidata in panchina da Michele Napoli in sostituzione dello squalificato Toscano, ha saputo reagire allo svantaggio con carattere e determinazione. Il gol di Lunetta al 69’, arrivato in un momento delicato, ha certificato la capacità degli etnei di restare mentalmente dentro la partita e di non arrendersi alle avversità.
Ritrovata solidità e buona intensità
Ciò che ha colpito di più in questo post-derby è la grinta con cui il Catania ha affrontato l’incontro. L’intensità messa in campo è stata notevole, sia nella fase di pressing che nella circolazione palla. I rossazzurri hanno mostrato una maggiore consapevolezza tattica, gestendo il ritmo del gioco e creando diverse situazioni pericolose. È un segnale importante: la squadra sembra aver ritrovato quell’unità di intenti fondamentale per puntare in alto.
La manovra è risultata più fluida e le variazioni tattiche apportate da Toscano, unite al recupero di giocatori fondamentali, come si è visto in alcune ripartenze e nella solidità a centrocampo, possono essere la chiave per garantire quella continuità di prestazioni e risultati che è l’obiettivo primario.

Il tallone d’Achille: La fase realizzativa
Nonostante i tanti aspetti positivi, il punto di debolezza emerso in maniera evidente è la fase realizzativa. L’1-1 finale sta stretto per quanto visto in campo: troppe chance sono state create e sprecate. Il Catania ha costruito un numero significativo di occasioni da gol, soprattutto nel primo tempo, mostrando una buona lucidità nel portare palla negli ultimi 25 metri, ma è mancata la freddezza sotto porta. Un limite già evidenziato nella sfida contro il Sorrento, , e che contrasta con l’efficacia offensiva mostrata nelle prime tre giornate, quando l’attacco etneo risultava tra i più prolifici del girone.
Il calo in zona gol può essere fisiologico, ma non va sottovalutato: in partite equilibrate come quella del “Provinciale”, la capacità di concretizzare fa la differenza tra un punto e tre.
Toscano, che intanto ha rinnovato il suo contratto fino al 2027, dovrà ancora lavorare su questo aspetto, affinando le strategie e forse anche le scelte offensive, perché trasformare il dominio territoriale e le occasioni in gol è l’unico modo per tradurre la buona prestazione in vittoria.
Da Trapani qualche indicazione in questo senso è arrivata. Il tecnico calabrese ha schierato il suo
3-4-2-1 puntando su Lunetta e Cicerelli alle spalle di Forte. Una scelta che ha dato equilibrio e profondità alla manovra. L’atteso recupero di alcuni elementi chiave, Caturano, ma non solo, consentirà al Catania di alzare il livello della prestazione, soprattutto nella fase di costruzione e finalizzazione.
La “nota a margine” va fatta sulla retroguardia etnea, una delle meno battute del torneo, che a Trapani ha mostrato una crepa evidente sull’azione del gol subito, forse per un errata lettura in fase di protezione su palla inattiva. Errori e distrazioni, che bisogna correggere in fretta.
Domenica a Cerignola
Il punto muove una classifica abbastanza corta dopo i risultati di questo turno che qualche sorpresa ha regalato. Il ko interno rimediato dalla Salernitana ad opera di un indomito Cerignola e il pari del Benevento a Picerno, consentono ai rossazzurri di proseguire il cammino con meno affanni.
Il campionato però corre, nel fine settimana le altre sfide in programma porteranno le due siciliane, per ironia della sorte, ad incrociare proprio la formazione campana e quella pugliese in trasferta.
Sabato il Trapani giocherà a Benevento, mente domenica il Catania andrà a far visita al Cerignola per una sfida ad alto contenuto tecnico ed agonistico.
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