01 novembre 2025

Beffa al Pinto: Catania ingenuo e nervoso, la Casertana aggancia il 2-2 al fotofinish

Dopo quattro successi consecutivi, il Catania frena sul campo della Casertana, lasciando sul terreno del Pinto un pareggio che sa di beffa. Il 2-2 maturato all’ultimo respiro, figlio di un finale nervoso e poco lucido, ha vanificato una prestazione per larghi tratti convincente.

 

Un’occasione sprecata, un’illusione durata un soffio, un epilogo amaro che interrompe la striscia di quattro vittorie consecutive. Il Catania frena al “Pinto” contro la Casertana, pareggiando per 2-2 al termine di una gara che i rossazzurri avrebbero potuto e dovuto portare a casa. Due “castagne” firmate da Di Tacchio e Donnarunna, avevano indirizzato la gara sui giusti binari.

L’ingenuità il nervosismo finale costano carissimo alla squadra di Toscano, che prima si vede espellere Ierardi per un fallo di reazione e poi subisce il rigore del pareggio, concesso per un intervento scomposto di D’Ausilio in pieno recupero, trasformato poi da Liotti.

Un pareggio maturato all’ultimo respiro, figlio di un finale nervoso e poco lucido, che ha vanificato una prestazione per larghi tratti convincente.

La partita

Un confronto ad alta intensità quello che si gioca al “Pinto” tra Casertana e Catania, sfida valida per la dodicesima  giornata del girone C di Serie C, con due squadre che hanno obiettivi e ambizioni diverse. La Casertana, attualmente ottava in classifica, cerca di risollevare la china dopo la sconfitta con la Salernitana, mentre il Catania, secondo in classifica, vuole confermare la sua corsa da capolista. Federico Coppitelli schiera i suoi Falchetti con il consueto 3-5-2: a difesa dei pali De Lucia, linea a tre in guardia con Heinz, Rocchi e Bacchetti.Gli esterni sono Oukhadda e Liotti, mentre in mediana agiscono Toscano, Proia e Leone. I riferimenti offensivi sono Bentivegna e Vano, preferito a Casarotto.  

Modulo pensato per dare fisicità in mezzo al campo e sfruttare le palle inattive.

Domenico Toscano ripropone il suo 3-4-2-1, con una novità importante: Pieraccini titolare al posto di Ierardi, inizialmente in panchina per una lieve indisposizione. A completare il reparto difensivo Di Gennaro e Celli a protezione di Dini a guardia dei pali. Gli esterni sono Casasola e Donnarumma, con Quaini e Di Tacchio, sulla mediana. Lunetta e Cicerelli sono i Trequartisti con Forte riferimento avanzato per le verticalizzazioni.

Primo Tempo

Dopo un avvio rusticano, caratterizzato da duelli intensi a centrocampo e un brivido corso dai rossazzurri su un tocco sotto misura di Vano che chiama all’intervento un attendo Dini, gli etnei approcciano la gara con personalità e determinazione, tenendo il campo con grande qualità per i primi venticinque minuti. Protagonista in questa fase è stato Cicerelli, tra i più ispirati. Prima ha sfiorato il gol su calcio di punizione con un tiro preciso, ben neutralizzato da De Lucia. Poi, con una giocata di classe, ha provato il tiro a giro dal limite dell’area: il portiere campano si è superato, alzando la conclusione sopra la traversa con un intervento decisivo.

Il dominio territoriale si concretizza con una vera e propria prodezza: al 27’, Di Tacchio raccoglie l’assist di Lunetta  a circa venticinque metri dalla porta e lascia partire un destro violento, un autentica sassata, che sibila e non lascia scampo a De Lucia. Un gol da cineteca che premia la partenza sprint del Catania.

Dopo il meritato vantaggio, però, il Catania cala di intensità, subendo la reazione dei falchetti che progressivamente trovano campo ed insidiano l’area avversaria sfiorando il pari con Proia, anticipato in extremis sotto rete da Di Gennaro.

I rosso blu ci credono ed insistono e al 35’ trovano il pari su calcio d’angolo: Proia è lesto a ribadire in rete da sotto porta, fissando il risultato sull’1-1. Un minuto dopo è il Catania a rispondere con una sventola di Lunetta dalla sinistra che si perde di poco a lato.

La Ripresa

In avvio di ripresa Toscano opera un doppio cambio: Corbari prende il posto dell’ammonito Quaini, mentre D’Ausilo subentra a Lunetta. Il Catania fatica a ritrovare la brillantezza iniziale, concedendo campo ai padroni di casa. Coppitelli inserisce Pezzella e richiama Leone, poi tocca a Casarotto Kontek, che prendono il posto di  Bentivegna e Bacchetti. Contromossa dalla panchina del Catania con gli inserimenti di Caturano e Rolfini  al posto di Forte e Cicereli per dare nuova linfa all’attacco.

E in un momento di stallo, uno strappo rossazzurro riporta in vantaggio gli etnei su azione manovrata per linee verticali. Al 73’ Caturano si inventa un assist di tacco per Donnarumma che dal limite, scaglia una “castagna” di destro che gira e si incrocia all’angolino, regalando il 2-1 ai rossazzurri. Un gol fondamentale che sembrava aver rimesso la partita sui binari giusti. Coppetelli si gioca le ultime carte; entrano Llano Kallon per  Proia e Toscano.

Finale Horror

Purtroppo, la gestione del finale è stata sfortunata e disastrosa per i rossazzurri. Prima l’infortunio a Pieraccini, sostituito da Ierardi. Poi, il difensore etneo, appena entrato, si fa espellere con un rosso diretto per un fallo di reazione, lasciando i compagni in dieci uomini. Con il Catania in inferiorità numerica, la pressione della Casertana nei minuti di recupero si fa insostenibile. Vano spreca una buona occasione, calciando alto da posizione favorevole. Al 95’ su un pallone nell’area etnea, l’intervento di D’Ausilio su Vano viene sanzionato con il calcio di rigore, che pure qualche lecito dubbio fa emergere sulla dinamica dell’azione incriminata. La verifica del FVS conferma la decisione dell’arbitro Gianquinto. Dal dischetto, Liotti spiazza Dini e fissa il risultato sul definitivo 2-2.

Dopo quattro vittorie di fila, il Catania sbatte sul muro del nervosismo e dell’ingenuità e frena la sua corsa. La gestione emotiva nei momenti chiave resta un nodo da sciogliere, soprattutto in trasferta e su campi caldi come quello di Caserta.

I rossazzurri hanno mostrato qualità e spirito, ma hanno pagato caro le proprie ingenuità.

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca per come è maturato, ma che può diventare lezione preziosa per continuare a crescere.

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